Si tratta della nuova frontiera del manifatturiero: una evoluzione della struttura industriale che si associa ad un impiego sempre più ampio di dati e informazioni, di tecnologie di calcolo e di analisi dei dati sempre più potenti, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi.

Cos’è
L’industria 4.0 è ciò che dovrebbe innescare dentro le aziende un processo di trasformazione ispirato al principio dell’automazione cognitiva, e cioè il passaggio da un modello di automazione di fabbrica in cui i robot sostituiscono le persone ad un modello in cui circolano maggiori informazioni contestualizzate, precise e in tempo reale.
Secondo Marco Taisch, docente al Politecnico di Milano, l’opportunità è quella “di poter fare innovazione passo dopo passo in modo incrementale, sfruttando strumenti come le app da integrare sulle macchine o i servizi cloud per la progettazione o le tecnologie dell’Internet of Things”.
1 ottimizzare i processi produttivi
2 introdurre processi di automazione industriale
3 favorire la collaborazione produttiva con altre imprese attraverso tecniche avanzate di pianificazione condivisa, gestione integrata della logistica in rete e interconnessione dei sistemi informativi

Il piano nazionale
I principali paesi industrializzati si sono già attivati a supporto dei settori industriali nazionali in modo da cogliere appieno quest’opportunità.
L’Italia ha sviluppato un “Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020” che prevede un impegno pubblico per circa 13 miliardi di euro in tre anni a sostegno dell’innovazione digitale, con agevolazioni fiscali sugli investimenti nella quarta rivoluzione industriale (dalla cyber-security all’Internet industriale, passando per la realtà aumentata e virtuale).
Il piano descrive quattro aree strategiche:
1 Investimenti innovativi: stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione
2 Infrastrutture abilitanti: assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati, collaborare alla definizione di standard di interoperabilità internazionali
3 Competenze e Ricerca: creare competenze e stimolare la ricerca mediante percorsi formativi ad hoc
4 Awareness e Governance: diffondere la conoscenza, il potenziale e le applicazioni delle tecnologie Industria 4.0 e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati

La situazione in Italia
L’Osservatorio Industria 4.0 di API, associazione piccole e medie industrie, descrive la realtà italiana in riferimento al Piano Industria 4.0.
Poco più della metà delle imprese interpellate ha un grado di informatizzazione avanzato.
Il livello di automazione della propria azienda è considerato avanzato dal 55% degli imprenditori ma i problemi non mancano.
Il cloud è un concetto spesso astratto, solo una piccola percentuale di imprenditori è in grado di sfruttare pienamente interconnessione e digitalizzazione macchinari.
Gli imprenditori che intendono avviare processi di modernizzazione verso Industria 4.0 nei prossimi cinque anni sono un quarto, il 25%.
Gli ostacoli principali individuati sono due: le risorse economiche e la formazione sul tema.
A questo riguardo il 66% delle imprese si dichiara interessato a interventi per riqualificare il personale in chiave 4.0, mentre il 26% esprime parere negativo.

Le sfide e le opportunità
L’industria 4.0 può essere vista indubbiamente come una grande opportunità di evoluzione ma al tempo stesso è una sfida per il comparto industriale.
Nei prossimi anni sarà necessario non solo adeguarsi alle nuove tecnologie, ma anche investire in formazione sul tema Industria 4.0: questa infatti non è una moda di passaggio ma rappresenta il futuro del manifatturiero.
Industria 4.0 significa mettere in discussione le attuali conoscenze e reinventare il modo di produrre.
Infatti il centro di produzione 4.0 in fabbrica sarà totalmente automatizzato e digitalizzato per raggiungere i più elevati standard in termini di design, funzionalità ed efficienza produttiva.
La filosofia alla base del sistema di produzione 4.0: «se si può immaginare, si può produrre»

I rischi
Secondo Marco Taisch, docente al Politecnico di Milano, c’è però anche il rischio di non coglierla questa opportunità a causa soprattutto della mancanza di competenze e di risorse nelle aziende.
Questo, dichiara Taisch, comporterebbe un aumento del gap delle Pmi verso le grandi imprese.
Deve crescere la consapevolezza fra tutti gli attori coinvolti attraverso un allineamento sinergico fra pubblico e privato, mondo della ricerca, istituzioni e imprenditoria.
Per abbracciare la nuova rivoluzione industriale occorre digitalizzare e creare collegamenti sempre attivi fra il sistema informativo centrale dell’azienda e i sistemi che gestiscono la produzione come gli ERP o i sistemi MES. Non servono investimenti colossali ma poche decine di migliaia di euro diluite nel tempo.
E tu sei pronto all’industria 4.0? Come ti stai organizzando?
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