Smart working e lavoro agile per la sicurezza in fabbrica
Oggi più che mai — in epoca Covid-19 — si parla di riorganizzazione del lavoro, di nuovi modelli che mettano al sicuro le persone senza però comprometterne l’efficienza e la produttività.
Le aziende, dall’inizio della pandemia, sono infatti corse a cercare soluzioni lavorative per non spostare le persone, per farle lavorare da remoto, anche da casa.
I termini smart working, lavoro agile, lavoro digitale hanno arricchito il nostro lessico negli ultimi mesi insieme ad altri, come fase 1, fase 2, chiusure, restrizioni, ripartenza.
Sono due modelli organizzativi che, oltre all’azienda, mettono al centro la persona che lavora. Cadono le barriere fisiche del luogo di lavoro (perché si lavora ovunque) ed entrano in gioco la flessibilità e la capacità di lavorare per iterazioni.
Per organizzarsi a lavorare in modo flessibile senza interrompere la produttività e con il massimo di efficienza occorrono però le tecnologie.
Ci riferiamo agli applicativi software per portare avanti il lavoro, che sia in ufficio o anche in fabbrica.
Torniamo allora a parlare di tecnologie abilitanti, quelle che permettono il cambiamento, la ripartenza e — dunque — la resistenza alla crisi.
Puntare sul software
Per le aziende è fondamentale puntare sul software.
Smart working e lavoro agile sono possibili con i sistemi digitali che cambiano l’organizzazione del lavoro e delle fabbriche.
Al centro di nuovo la tecnologia.
Elemento con cui connettere le persone, le fabbriche, le macchine, gli impianti.
Elemento con cui estrarre e condividere le informazioni per mettere in atto la gestione smart di persone, processi, commesse e dati.
E di nuovo, insieme alla tecnologia, parliamo di sistema MES (Manufacturing Execution System), vale a dire di software industriale per la raccolta, la gestione e il controllo dei dati sui processi produttivi.
Facciamo un esempio
In assenza di strumenti digitali è necessario riepilogare (spesso su fogli Excel) i dati trascritti su schede cartacee dal personale di produzione e, con questi dati, misurare l’efficienza della macchina in base alle quantità prodotte e ai tempi impiegati.
Per confermare questa misurazione non si esclude poi che il responsabile di produzione debba andare fisicamente in reparto a controllare i dati.
In questi contesti il controllo c’è ma lo sforzo è molto alto.
Se l’azienda introduce invece un sistema MES evoluto, dotato di una reportistica interattiva e di dashboard per controllare a distanza l’efficienza delle macchine, lo sforzo sopra descritto viene meno.
Il modello smart arriva infatti quando il sistema MES permette all’azienda:
- di massimizzare il controllo con il minimo sforzo
- di capire – durante l’avanzamento della produzione – che performance si sta realizzando
- di misurare quanti scarti si stanno producendo
- di verificare in tempo reale come stanno lavorando le macchine
Tutto questo senza essere fisicamente presenti in reparto e senza aspettare le schede di lavorazione cartacee compilate a mano.
Il software MES diventa quindi, per l’azienda di produzione, una risorsa importante per attivare nuove modalità di lavoro (smart e agile), per riorganizzare e garantire continuità in condizioni di emergenza. Ecco perché:
Il software MES può cambiare l’organizzazione del lavoro in fabbrica.
Cosa ne pensi? Hai introdotto lo smart working nella tua azienda?
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