Il settore manifatturiero – lo sappiamo – è da anni nel pieno della cosiddetta quarta rivoluzione industriale, guidata dalle tecnologie abilitanti per l’Industria 4.0.
Se ti stai chiedendo “Cioè? Di cosa stiamo parlando?”, fermati a leggere e troverai di seguito tutte le tue risposte!
Parliamo infatti di quelle tecnologie che consentono alle aziende manifatturiere di trasformare radicalmente le proprie operazioni produttive in modo da migliorare l’efficienza, la produttività, la flessibilità e la capacità di innovazione.
Ma andiamo a vederle.
Le tecnologie abilitanti
Non solo nelle grandi imprese, ma anche nelle medie e piccole realtà.
Al di là del fatto che si tratta di tecnologie che iniziano ad essere “per tutti” – quindi accessibili più o meno a tutte le dimensioni aziendali – sono importanti perché considerate fondamentali per la crescita, per l’occupazione e per stimolare 3 cambiamenti:
- migliorare le condizioni di lavoro
- aumentare la produttività
- aumentare la qualità produttiva degli impianti
Guardiamole in faccia: di quali tecnologie parliamo?
In questo contenuto parliamo di tre tecnologie per l’industria manifatturiera 4.0: IoT, realtà aumentata e integrazione dati orizzontale e verticale lungo tutta la catena del valore.
Per completezza ti diciamo che ne esistono anche altre. Ma ci concentreremo su queste tre.
L’Internet of Things: primo fattore abilitante
L’Internet of Things (o meglio, Industrial IoT) rappresenta una delle principali tecnologie abilitanti per l’Industria 4.0.

Parliamo di connettività tra software e macchine, quindi di una comunicazione che permette di raccogliere i dati sulla produzione in modo automatico e istantaneo per ottimizzare le operazioni, controllare le linee produttive e migliorare la qualità dei prodotti.
Grazie all’IoT industriale, infatti, è possibile raccogliere e analizzare in tempo reale un numero elevato di dati relativi ai processi produttivi e alle condizioni di lavoro delle risorse. Le macchine comunicano tra di loro e con gli esseri umani, inviando continuamente dati sulla produzione.
Il vantaggio?
La disponibilità di tutte queste informazioni, aggiornate in tempo reale, permette alle aziende manifatturiere di migliorare la qualità dei propri prodotti, di ridurre i tempi di consegna ai clienti, di intercettare subito (e risolvere) inefficienze produttive e quindi di aumentare la competitività sul mercato.
La realtà aumentata
La realtà aumentata (AR) è stata definita la seconda chance per le imprese manifatturiere italiane. Anch’essa è una delle principali tecnologie abilitanti per l’Industria 4.0.
La realtà aumentata permette di integrare i dati visivi con quelli raccolti dall’IoT, fornendo una visione più dettagliata delle operazioni industriali.
Come funziona in pratica?
La tecnologia permette di sovrapporre all’ambiente reale informazioni aggiuntive, generate da un dispositivo elettronico (tipicamente un visore). In parole più semplici, si aggiungono informazioni virtuali alle immagini riprese dalla realtà.
Grazie a questa sovrapposizione, l’utente riesce ad interagire con l’ambiente circostante in modo più efficace e immediato.
In fabbrica, ad esempio, gli utenti possono interagire con il mondo reale e con quello virtuale in maniera molto semplice, rendendo più efficaci le operazioni di produzione.
Infatti, grazie all’AR è possibile avere una visione più chiara della produzione in corso e intervenire immediatamente nel caso in cui si verifichino problemi.
L’integrazione dei dati lungo tutta la catena del valore
Uno dei punti di forza dell’industria 4.0 è la capacità di integrare i dati lungo tutta la catena del valore, dalla produzione alla distribuzione, alle vendite.
Cosa significa?
Significa che, grazie a sistemi evoluti che agevolano l’integrazione dei dati, le aziende possono raccogliere, analizzare e utilizzare informazioni provenienti da fonti diverse (sistemi produttivi, logistica, vendite, marketing, assistenza clienti) per migliorare la propria efficienza e competitività.

L’integrazione verticale, in particolare, rende possibile:
- l’adozione di soluzioni che permettono la comunicazione tra macchine (Machine-to-Machine o M2M)
- l’integrazione tra tecnologie digitali e sistemi di gestione dello stabilimento (es. tra business intelligence e software MES)
In questo modo, in area produttiva, con i dati integrati si riesce ad intervenire in tempi rapidissimi su eventuali criticità che riguardano, ad esempio, le prestazioni della produzione o la qualità dei prodotti, consentendo di migliorarle costantemente.
Tecnologie Industria 4.0: la situazione in Italia
Come già sappiamo, l’Italia si è mossa da anni verso la digitalizzazione della produzione industriale attuando un piano di interventi per lo sviluppo dell’Industria 4.0 volto a rendere il Paese più competitivo sul mercato globale.
Tra le iniziative più significative citiamo:
- la creazione di un Polo Nazionale per l’Industria 4.0, che ha lo scopo di fornire alle imprese italiane un punto di riferimento per orientarsi e sperimentare nuove tecnologie abilitanti
- il finanziamento da parte del MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico) di progetti per lo sviluppo di soluzioni integrate nel settore manifatturiero e per la diffusione tra le imprese italiane delle buone pratiche relative all’utilizzo delle tecnologie abilitanti
- il piano di incentivi fiscali concessi per agevolare gli investimenti in tecnologie 4.0
Alcune indagini su dove siamo arrivati
Quanto sono diffuse queste tecnologie abilitanti in Italia?
Partiamo dall’Osservatorio Transizione Industria 4.0 del Politecnico di Milano, che ha selezionato un campione di 175 aziende (117 piccole e medie, 58 grandi) attive nei 10 settori maggiormente rilevanti per il tessuto industriale italiano:

- Aeronautica e difesa
- Alimentare e bevande
- Apparecchiature elettriche
- Automotive
- Chimica e Farmaceutica
- Gomma e plastica
- Legno e arredo
- Macchinari
- Metallurgia e prodotti in metallo
- Tessile e abbigliamento
Ecco il punto della situazione a Ottobre 2021 (per dettagli dello studio clicca qui)
Gli investimenti delle imprese manifatturiere in tecnologie per l’industria 4.0 si concentrano:
in progetti di connettività e acquisizione di dati (Industrial Internet of Things), che valgono 2,4 miliardi di euro

negli Industrial Analytics, con 685 milioni di euro (quindi sistemi evoluti di analisi dei dati, preferibilmente con sinottici e dashboard interattive)

distribuito tra Cloud Manufacturing, servizi di consulenza e formazione, Advanced Automation
Le applicazioni (tecnologie) di Industria 4.0 utilizzate dalle imprese manifatturiere sono queste:
- soluzioni di Industrial IoT (un quarto del totale)
- algoritmi di Analytics e Intelligenza Artificiale
- interfacce uomo-macchina per acquisire e restituire i dati in formato visuale, grafico, vocale e tattile
- sistemi di produzione automatizzati
- sistemi di previsione delle prestazioni degli assetti industriali e dei processi produttivi
- software di monitoraggio e diagnostica degli impianti industriali da remoto
Insomma, una vera e propria evoluzione che, partita nel 2013 dalla sola interconnessione dei macchinari di produzione si è spostata verso la trasformazione dei sistemi logistici, di controllo dati e di analisi dei trend produttivi.
Interessante, non trovi?
Da industria a transizione 4.0, sempre più tecnologie
Dopo l’analisi delle principali tecnologie e dopo la conferma di quanto queste siano entrate nel tessuto produttivo italiano, possiamo concludere dicendo che il fenomeno “Industria 4.0” è ormai affermato nella produzione industriale.
Anzi, possiamo ben dire che si è esteso oltre l’industria e al di là della produzione, visto che oggi abbraccia più o meno tutti i processi aziendali.
Questo è stato possibile grazie alle tecnologie, quelle tecnologie abilitanti di cui abbiamo parlato.
L’Industria 4.0 si è oggi evoluta ancora, diventando “Transizione 4.0”.
Questo significa che oggi il cambiamento delle industrie si basa sì sull’applicazione delle tecnologie digitali nei processi manifatturieri ma va oltre, comprendendo anche tutti quei processi di trasformazione culturale che portano anche nuove competenze, nuove abilità e nuove visioni di crescita come capacità di utilizzare nel modo giusto quelle potenti tecnologie di raccolta, condivisione e controllo dei dati.