Oggi la parola d’ordine in Italia è Piano Transizione 5.0, per la quale il governo italiano ha messo a disposizione una serie di incentivi e supporti finanziari.
Digitalizzazione, innovazione, sostenibilità delle aziende. Sono questi i tre aspetti cardine del Piano per la Transizione 5.0 del nostro Paese.
Nel settore manifatturiero tutto questo rappresenta l’evoluzione della quarta rivoluzione industriale. La transizione green richiede infatti alle aziende italiane l’adozione di tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale, la robotica e l’Internet delle Cose (IoT), ma anche l’integrazione di pratiche sostenibili che riducono l’impatto ambientale dei processi produttivi e migliorano l’efficienza energetica.
Per questa evoluzione occorre investire.
Il governo italiano mette a disposizione delle aziende vari incentivi e finanziamenti, tra cui agevolazioni fiscali e contributi a fondo perduto.
Questo articolo fornisce una guida dettagliata sugli incentivi disponibili per aiutare le imprese a sfruttare al meglio le opportunità della Transizione 5.0.
Transizione 4.0 vs. Transizione 5.0
Veniamo già dalla Transizione 4.0, che prima ancora era Industria 4.0.
Transizione 4.0 e Transizione 5.0 sono due piani complementari e si inseriscono nell’ampia strategia che sostiene il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese italiane.
La differenza è legata al cambiamento di obiettivi che il governo italiano si è posto per il rilancio digitale e tecnologico del Paese.
La Transizione 4.0
(come la precedente Industria 4.0) ha promosso l’automazione e l’introduzione di tecnologie digitali nei processi produttivi, nella logistica e nella gestione dei dati di fabbrica (come l’IoT) con l’obiettivo di favorire un cambiamento di modello produttivo. E si è portata dietro incentivi fiscali, super e iper-ammortamenti, crediti d’imposta nonché finanziamenti agevolati per stimolare gli investimenti delle aziende.
La Transizione 5.0
va oltre, puntando non solo all’efficienza e all’automazione ma anche alla sostenibilità ambientale della produzione e all’umanizzazione della tecnologia.
Gli incentivi Transizione 5.0 sono quindi pensati per supportare queste nuove priorità, cioè per far diventare il sistema industriale italiano una realtà di produzione più sostenibile e più responsabile.
Piano Transizione 5.0: incentivi
Abbiamo detto che il Governo italiano – con il Piano Transizione 5.0 – supporta le aziende con benefìci fiscali che facilitano l’accesso alle nuove tecnologie 5.0 e incentivano gli investimenti in capitale umano, tecnologia, efficienza, innovazione e ricerca.
Gli incentivi del Piano Transizione 5.0 includono detrazioni fiscali e crediti d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, robotica avanzata, sistemi di gestione energetica, beni strumentali materiali e immateriali (inclusi software e sistemi IT) che migliorano la sostenibilità e l’efficienza del settore manifatturiero.
Tipologia di incentivi
Il nuovo Piano Transizione 5.0 introduce un credito d’imposta per le imprese italiane che effettuano nuovi investimenti, tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025, in progetti di innovazione che portano a una riduzione dei consumi energetici.
L’ammontare del credito d’imposta varia in base al valore dell’investimento e alla riduzione dei consumi energetici ottenuta.
Condizioni per accedere agli incentivi
Tutte le imprese con sede in Italia, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dal settore di attività, dalla dimensione e dal regime fiscale per la determinazione del reddito d’impresa, possono accedere agli incentivi.
Ma, ovviamente, per poter beneficiare del credito di imposta l’azienda deve ridurre il consumo di energia grazie agli investimenti in tecnologie digitali.
Questo risparmio deve essere pari:
- ad almeno il 3% di riduzione dei consumi energetici per l’intera struttura produttiva
- (in alternativa) ad almeno il 5% per i processi specifici interessati dall’investimento
Gli investimenti devono interessare beni materiali e immateriali che facilitano la transizione tecnologica e digitale secondo il modello “Industria 4.0” (vedi gli Allegati A e B alla Legge 232/2016).
Esempi di beni e servizi agevolabili
Possono rientrare nelle agevolazioni fiscali gli investimenti in:
include software, sistemi, piattaforme, o applicazioni che monitorano e visualizzano i consumi energetici e l’energia autoprodotta e autoconsumata. Questi strumenti possono includere funzionalità avanzate di controllo energetico, (con apposite dashboard) che sfruttano i dati raccolti in modo automatico da sensori IoT installati sulle macchine
sono i software di gestione aziendale (gestionali, MES, ERP), agevolabili se acquistati in combinazione con i sistemi di monitoraggio energetico elencati al punto 1
investimenti in nuovi beni materiali destinati all’autoproduzione e allo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili (esclusa la biomassa), utilizzata direttamente dall’impresa
le spese dedicate alla formazione del personale in competenze rilevanti per la transizione tecnologica possono essere incluse, fino a un massimo del 10% dell’investimento totale in beni strumentali, con un limite di 300.000 euro
Le misure del credito d’imposta
Le aliquote del credito d’imposta variano in base alla riduzione dei consumi energetici che sarà conseguita e al valore dell’investimento.
Riepiloghiamo le misure di seguito.
Come accedere
Per accedere a questi incentivi, è necessario seguire una procedura specifica definita recentemente dal decreto direttoriale del 6 agosto 2024.
La procedura prevede l’utilizzo della Piattaforma Informatica dedicata, disponibile sul sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
Ecco i passaggi previsti:
- Registrazione e accesso: per iniziare, si accede alla sezione “Transizione 5.0” del sito del GSE, utilizzando le credenziali SPID. Questo sistema di identificazione digitale è necessario per garantire la sicurezza e l’autenticità delle comunicazioni
- Presentazione delle comunicazioni preventive: occorre presentare una comunicazione preventiva per prenotare il credito d’imposta. Questo passaggio è essenziale per assicurarsi che l’incentivo sia disponibile per l’investimento da sostenere
- Conferma dell’ordine: dopo aver effettuato un ordine accettato dal venditore, è necessario confermare l’operazione attraverso la piattaforma. L’azienda deve aver pagato almeno il 20% del costo totale come acconto, requisito indispensabile per la validità della comunicazione e per l’accesso all’incentivo
- Utilizzo di modelli e istruzioni: la piattaforma offre modelli predefiniti e istruzioni dettagliate per la compilazione delle comunicazioni, facilitando il processo e riducendo la possibilità di errori
Conclusione: il futuro dell’industria e il ruolo del software MES
Alla luce di quanto abbiamo spiegato in questo articolo, la Transizione 5.0 rappresenta una straordinaria opportunità per le imprese italiane: evolversi non solo in termini di efficienza e produttività ma anche di sostenibilità e responsabilità sociale.
Gli incentivi offerti dal governo sono un grande stimolo per facilitare questo cambiamento, aiutando le aziende a superare le barriere economiche legate all’adozione di nuove tecnologie.
Parlando proprio di tecnologie non possiamo sottovalutare l’importanza del software MES (Manufacturing Execution System), che gioca un ruolo fondamentale nell’integrazione e nella gestione delle diverse fasi della produzione.
Integrare una soluzione avanzata come il software MES è una scelta decisiva per sfruttare al meglio gli incentivi della Transizione 5.0 e evolvere verso un modello industriale più innovativo e sostenibile.
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